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Parliamo seriamente: se siete dei fan(anatici) delle cuffione Beats, potete anche evitare di leggere questo articolo; rimarreste delusi/confusi/amareggiati/incazzati (dipende da come riuscite a digerire l’amara realtà) e probabilmente vi verrebbe voglia di insultarmi (fate pure, fregacazzi).

Se invece vi ritenete delle persone a modo, e se avete un orecchio un pelino più esigente, allora continuate a leggere.

In breve, le Audio Technica ATH-M50x (qui nel modello M50xWH, ovvero bianche) sono delle cuffie circumaurali chiuse, dinamiche, destinate all’utilizzo professionale. Ma il fatto di essere “professionali” potrebbe suscitare alcune perplessità, per esempio “ma allora costano un sacco!” oppure “Ma io non devo comporre musica, devo ascoltarla!”. La risposta alla prima domanda è semplicissima: le ATH-M50x costano circa 140 Euro (per esempio, su Amazon) quindi meno della metà delle Beats, che vengono quindi polverizzate nel rapporto qualità/prezzo. oltre che nella qualità in senso assoluto.

La seconda domanda, ovvero il dubbio che può sorgere dalla dicitura “Professional Monitor Headphones” si dissolve in maniera altrettanto semplice: un paio di cuffie progettate per la sala registrazione, che quindi offrono una rappresentazione del suono più fedele e meno “alterata” (le Beats pompano i bassi in modo esagerato, per esempio), secondo voi sono migliori o peggiori per ascoltare musica? Ecco, appunto.

Detto ciò, passiamo alle mie impressioni.

Già partendo dalla scatola, l’impressione è quella di trovarsi di fronte ad un gran bel prodotto. Aperta la confezione, troviamo: le cuffie, tre cavi diversi per il collegamento (si, il cavo è sostituibile) e una custodia a sacchetto in similpelle. Ho scelto la variante bianca perchè dopo oltre 20 anni di cuffie monitor nere o, al massimo, grigie, ho deciso di cambiare. Ovviamente, sia la cuffia che tutti gli accessori sono coordinati, quindi i cavi e la custodia saranno neri se acquistate la versione nera ATH-M50x.

Prima di sentirle suonare, ho potuto constatare che i materiali utilizzati, la qualità costruttiva e la cura dei dettagli sono davvero di altissimo livello. Gli snodi e la parte basculante del padiglione, l’imbottitura e le tacche di regolazione dell’archetto, la morbidezza e la consistenza dell’imbottitura del padiglione… tutto concorre a creare il giusto equilibrio fra robustezza, bellezza e funzionalità.

Anche il peso è adeguato, nè troppo pesante nè leggerissima, con i suoi 285 grammi ben distribuiti.

Audio Technica ATH-M50xWH
Bellissime, mi sono innamorato…

I padiglioni avvolgono completamente l’orecchio senza esercitare una pressione eccessiva (ho una grandezza media del cranio; avete presente un casco da moto misura 58? Bene, la misura è quella) e l’isolamento acustico è decisamente buono. Passeggiando al centro di Roma, ho potuto tenere un volume di ascolto abbastanza basso senza subire troppe interferenze dall’esterno. Per questo motivo, vi sconsiglio vivamente di usarle in bicicletta: il rumore del traffico viene notevolmente attutito e correte il rischio di essere tritati dal primo camionista impazzito che incrociate.

Arriviamo finalmente alla domanda principale: come suonano? Eh, suonano bene. Anzi, benissimo. Facendo un paragone diretto con le Beats Studio e con altre cuffie di marche più o meno blasonate (Bowers & Wilkins, Bose) che ho potuto provare negli ultimi anni, queste Audio Technica mi hanno impressionato a tal punto da considerarle le migliori. Il suono è pulito, non ci sono frequenze predominanti, la separazione spaziale e la definizione del suono è cristallina. Probabilmente, ma forse si tratta di una mia percezione, le frequenze basse sono leggermente in secondo piano, ma ciò non toglie che il “corpo” di un basso si senta in modo netto e deciso, senza sbavature o, peggio, distorsioni. Se vi piace il suono della chitarra, soprattutto acustica, con queste cuffie potreste scoprire moltissime sfumature che non avevate notato anche in brani che conoscete a memoria.

Queste impressioni le ho avute fin dal primo ascolto, e questo dettaglio è importante. Infatti, le cuffie di buona qualità necessitano di un periodo di rodaggio dalle 50 alle 80 ore per poter esprimere tutto il loro potenziale. Di solito il rodaggio si effettua a volume moderato e con tipologie di musica che coprono tutto lo spettro delle frequenze. Quindi, la discografia dei Rhapsody of Fire è perfetta a questo scopo. Per quanto mi riguarda sono ancora a metà del rodaggio, e se il buongiorno si vede dal mattino…

C’è da considerare un ultimo aspetto molto importante, che non riguarda le cuffie ma l’apparecchio che usate per riprodurre la musica. Una cuffia dotata di questa definizione e accuratezza tende a mostrare tutti i difetti di una registrazione di bassa qualità, e i difetti vengono accentuati se parliamo di file digitali, per esempio MP3 di media e bassa qualità (sotto i 128 kbit/sec).

Se sperate di ottenere una maggiore qualità di ascolto acquistando una cuffia di fascia alta senza però intervenire sulla fonte della musica, siete completamente fuori strada. Il primissimo passo consiste (nel caso di file digitali) nell’avere a disposizione file di alta qualità, possibilmente non compressi (formato FLAC, per esempio, o Apple Lossless e tanti altri); i formati MP3 di alta qualità (da 160 kbit/s o superiore) o AAC possono essere un ripiego accettabile, ma si tratta di file compressi che quindi alterano il suono originale in modo più o meno evidente.

iPod mini 2G
iPod mini 2G, old but gold!

Anche il lettore audio ricopre un ruolo importantissimo: un iPod mini di 10 anni fa, o un iPhone del 2013 e un Galaxy S5 suonano tutti in modo diverso in base alla qualità del circuito di conversione Digitale/Analogico (DAC, maggiori info su Wikipedia). Giusto per fare un esempio, l’iPod mini 2G del 2005 monta un DAC della Wolfson audio, che fornisce un suono più accurato rispetto ai DAC della Cirrus montati qualche anno dopo sulla famiglia iPod e iPhone (se ne parla in rete, per esempio qui). Non è un caso che nel 2014 Cirrus abbia acquisito Wolfson Microelectronics. E sul mio vecchio iPod mini 2G ho installato Rockbox, quindi posso leggere qualsiasi file audio 😉

Detto ciò, ripeto: con dei file mediocri e un lettore audio di merda bassa qualità, una cuffia in alta definizione come questa non fa altro che peggiorare la situazione.

In rete potete trovare tantissime recensioni (per esempio qui) di queste cuffie, e in molti sono d’accordo nell’affermare che a questo prezzo non potete trovare nulla di meglio; apparecchi migliori si trovano da 500 Euro in poi, una cifra piuttosto importante che trova giustificazione solo per chi possiede un orecchio assoluto 🙂

August_BAG650

PS: il sacchettino in similpelle è molto carino ma non offre alcun tipo di protezione alle cuffie; su Amazon, ho trovato una discreta custodia rigida della August, modello BAG650, a una decina di Euro. Le dimensioni sono adatte (3 millimetri in più ed era perfetta) e sicuramente offre una protezione migliore del sacchettino.




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