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E la battaglia si riapre ancora: secondo alcuni, Apple ha attinto a piene mani dal sistema Android di Google per il suo nuovo iOS7; secondo altri, Apple è sempre una spanna sopra tutti e non ha copiato nessuno. Secondo me, si rincorrono e giocano al “copia tu che copio io”.

Tralasciando le bambinesche lotte (o flame war, come si dice in gergo) che vedono i fanatici della mela e i sostenitori del robottino lanciarsi anatemi e insulti, direi che è giunto il momento di parlare da adulti.

Intanto, la parola che sta girando da qualche giorno a proposito di iOS 7 è “scheumorfismo“; Wikipedia lo definisce come “un ornamento fisico o grafico apposto su un oggetto allo scopo di richiamare le caratteristiche estetiche di un altro“. In iOS6 questa tendenza era portata a livelli quasi ridicoli, e la maggior parte delle applicazioni richiamava l’aspetto e l’uso della sua controparte nel mondo reale. Il sostenitore di questo approccio era Scott Forstall, ora dimessosi da Apple anche per via di alcuni “scivoloni”, primo fra tutti l’applicazione Mappe di iOS che venne lanciata in sostituzione di Google Maps che provocò molti disagi agli utenti della Mela e costrinse Apple ad ammettere che Google Maps non aveva questi problemi (cito a memoria). Con la dipartita di Forstall è subentrato l’osannato Sir Jonathan Ive, che ha deciso di dare una svolta decisiva all’interfaccia di iOS, adottando quello che viene definito Flat Design, ovvero “design piatto”.

Flat Design

Flat, piatto, non vuol dire banale o monodimensionale, piuttosto dovrebbe essere interpretato come “semplice”. La tendenza principale del Flat Design è quella di adottare colori neutri (bianco, grigio, nero), icone e testi molto lineari e colori inequivocabili: verde per confermare un’azione, rosso per rifiutarla, azzurro per un testo informativo, e poco altro. In questo modo le informazioni sono più semplici da individuare, i testi più fruibili, le immagini risultano in primo piano e, in sostanza, l’interfaccia tende a sparire e i contenuti diventano i protagonisti della scena. Questo è ciò che ha fatto Google nel corso degli ultimi anni, ridisegnando pian pianino tutte le sue interfacce, da Gmail a Google Accounts, per arrivare alle ultime versioni di Hangouts e Google+. Android ha seguito questa tendenza a partire da HoneyComb (versione 3) e proseguendo con Ice Cream Sandwich e Jelly Bean. Basti guardare anche l’interfaccia a piastrelle di Windows 8/Surface che, a parte la dominante blu tipica di Microsoft, segue la tendenza del flat design. O anche RIM che, con il suo BlackBerry OS10, sta tentando di abbandonare il tipico stile “business anno 2000”. Apple copia Google? Mah, non proprio: direi che tutti i grandi player dell’informatica si stanno muovendo in questa direzione.

Somiglianze sospette

Dato la tendenza a semplificare le interfacce, diventa inevitabile che tutti i sistemi inizieranno a somigliarsi fra loro. Considerando che Apple ha inaugurato la moda del “se mi copi ti denuncio”, ma solo per ultima ha iniziato a seguire lo stile “flat” a differenza dei suoi concorrenti, diventa evidente che la sua predisposizione a intentare cause a destra e a manca dovrà per forza di cose ridimensionarsi. Adesso fa un pò sorridere la forte somiglianza con Android del nuovo iOS7; nella galleria di immagini in fondo al post, ho raccolto le foto che si possono trovare sul sito Apple, e il sapore è fortemente androide. E ora chi dovrebbe far causa a chi? 😉

Fanno anche sorridere le dichiarazioni che il buon Tim Cook ha rilasciato durante il WWDC 2013 (il video è disponibile qui), per esempio quando dice che “…da oggi in poi le applicazioni si aggiorneranno da sole” seguito da muto stupore e applausi scroscianti. Ma, sul serio… Android lo fa da parecchio, e nessuno dovrebbe stupirsi di una cosa così basilare. Ma si sa: quando Apple dice che il sole è caldo, tutti si domandano “ma come ho fatto a non notarlo?”.

Ma comunque, alla fine di tutto questo discorso, la conclusione è che ognuno sceglie il proprio sistema operativo/smartphone in base ai propri gusti. E’ da ragazzini difendere a spada tratta un sistema rispetto ad un altro, soprattutto quando nessuno dei contendenti ha la “fedina penale” pulita. Personalmente, apprezzo e utilizzo tutti i sistemi operativi, ma se dovessi metterli in classifica la mia preferenza andrebbe a Google, seguita da Apple e quindi da RIM con BlackBerry (che è diventato il fanalino di coda della tecnologia mobile, purtroppo).

Un ottimo articolo comparativo sulle somiglianze fra iOS7 e Android lo potete leggere su AndroidWorld.it: imparziale, ironico e ben fatto. Inutile che io stia  a riportare cose scritte da altri, leggetelo.




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